Quando ho deciso di
realizzare questo sito sapevo che avrei incontrato forti critiche,
com’è giusto che sia, ma sapevo anche che avrei incontrato
"nemici" nella rete, lo sta a dimostrare il fatto che ogni 100
mail che ricevo, 35/40 contengono un virus, ed è poco male: grazie
al mio lavoro la cosa si risolve, nel cancellarle, solo in un vago
fastidio.
Al contrario diventa molto pesante quando una testata nazionale,
non a caso, nemico storico della sinistra, si permette di lanciare
gravissime accuse senza una minima motivazione.
L'"esimio" giornalista che ha realizzato l'articolo in questione
(Tg8 di Napoli, direttore del "Roma", e, guarda caso, uomo della
destra peggiore, come ricordato dai compagni di Prolet) con questo articolo ha affrontato
l'argomento "terrorismo in rete" con rara superficialità
dimostrando senza ombra di dubbio la sua profonda ignoranza in
materia.
Sicuramente il "poverino" (scrive anche sul Corriere della Sera),
volendo affrontare l'argomento, ma non sapendo dove reperire
materiale, come ogni buon navigante, si è rivolto ad un motore di
ricerca, ed ha indicato come appartenenti al "web brigatista" i
primi siti che ha trovato, basandosi quasi esclusivamente sulla
legittima presenza di simbologie proprie di un'ideologia
comunista.
E' tragicomico anche il fatto che, con disarmante superficialità,
l'"accorto" giornalista abbia indicato erroneamente un paio degli
indirizzi web "segnalati", tra cui quello di rossovivo, forse
ritenendo che un ".it" non sia poi molto diverso da un ".org" o un
".com"; chissà come reagirebbe l'ignaro registratario del dominio
"www.rossovivo.it" (un'azienda di maglieria) se sapesse di essere
stato indicato come brigatista da una testata giornalistica
nazionale.
Questo rappresenta un forte e chiaro campanello d’allarme, in
riferimento al clima di regime che si sta creando in Italia:
evidentemente, il "signor" Gennaro Sangiuliano, unitamente a chi
ha permesso la pubblicazione di questo articolo (non ultimo il
direttore Mario Cervi), credono che l'essere comunista coincida
con l'essere un brigatista.
Esprimo tutta la mia solidarietà ai compagni, degli altri siti,
accusati ingiustamente, e la mia profonda indignazione verso chi
intende rendere "normali" accuse di questa gravità, verso chi
esprime legittimamente la propria opinione esponendosi
direttamente senza alcuna ombra.
Ho ritenuto necessario informare i visitatori e gli utenti di
rossovivo, perché, in quanto tali, indirettamente coinvolti,
sperando che soprusi di questo tipo vengano denunciati a gran
voce.
Per quanto mi riguarda, non è escluso che procederò per vie
legali.
Saluti Comunisti |